“Chiunque osservi Varuthini Ekadasi in questo modo, diviene libero da tutte le conseguenze del peccato e ritorna nell’eterna dimora spirituale.
Anche chi rimane sveglio per questa Ekadasi durante l’intera notte, adorando il Signore Janardana (Krishna), diventa libero dai peccati precedenti ed ottiene la dimora spirituale.
Ekadasi nasce quando Sri Vishnu, decide di punire l’incarnazione del peccato: Papa-Purusa (papa=peccato, purusa=personificazione).
Dal Padma Purana, capitolo 11. Dialogo tra Jaimini Risi e Vyasadeva, suo maestro spirituale:
Papapurusa aveva il corpo nero e gli occhi gialli, era orribile a vedersi e molto potente. Vishnu pensò allora di creare qualcuno che lo controllasse, così manifestò Yamaraja e Pitriloka, e Si recò a visitarli. Appena giunto, Vishnu fu accolto degnamente da Yamaraja, chiamato anche Dharmaraja, ma ben presto udì dei pietosi lamenti provenire dalle regioni infernali. Yamaraja Gli spiegò che si trattava degli abitanti della Terra, che a causa dei loro peccati erano caduti nelle regioni infernali. Sri Vishnu, tanto misericordioso, pensò di essere il responsabile di quella sofferenza, poiché aveva creato le reazioni del peccato, perciò dal proprio corpo manifestò la divinità di Ekadasi. Così tutti, seguendo Ekadasi vrata, poterono tornare a Vaikuntha.
Papapurusa allora si avvicinò a Vishnu, e dopo averGli offerto molte preghiere si gettò ai Suoi piedi scoppiando in lacrime. Vishnu gli offrì allora una benedizione per consolarlo e Papapurusa Gli chiese un luogo dove rifugiarsi, perchè Ekadasi lo stava per distruggere completamente: senza di lui tutti sarebbero tornati subito a Vaikuntha, e nel mondo materiale non sarebbe rimasto nessuno ad assistere ai giochi degli avatara.
Papapurusa aveva invano cercato rifugio in tutti i tre mondi, ma Ekadasi devi lo scacciava continuamente. Nella Sua bontà, Vishnu lo consolò e gli permise di rifugiarsi, durante il giorno di Ekadasi, nei cereali e nei legumi.